petek, 14. februar 2014

LIGRESTI E UNICREDIT, UN INCONTRO AL VERTICE

Salvatore Ligresti e famiglia sono stati recentemente scaraventati sotto i riflettori delle cronache finanziarie per il loro arresto.
Anche se, per essere più precisi, non si tratta di tutta la famiglia dal momento che il figlio Salvatore si trova in Svizzera approfittando della sua doppia cittadinanza che, per il momento, gli vieta di essere arrestato. L’inchiesta, di queste settimane vede l’impero dei Ligresti al vaglio degli inquirenti a causa proprio di quel ramo assicurativo che, tra i tanti altri, fa parte della galassia. Ma procediamo con ordine. L’arresto dei Ligresti parte dall’accusa di falso in bilancio e manipolazione del mercato, ma nella storia sono presenti anche quelli che all’epoca erano gli amministratori delegati della società Fonsai e cioè Fausto Marchionni ed Emanuela Erbetta insieme a Antonio Talarico allora vice-presidente. MA stavolta il filone delle indagini considera un altro punto dell’intricta matassa e cioè il ruolo svolto dalle banche nell’ottenere i vari (e forse anche troppo frequenti) finanziamenti che hano ermesso ai Ligresti di salvarsi da situazioni al limitre del disperato. In particolare l’occhio dei magistrati è caduto sul ruolo svolto da Unicredit. Ad incuriosire  è stata l’operazione di ristrutturazione del debito delle società Sinergia e Imco, che, stranamente, sono fallite proprio due anni dopo il lauto e pingue rimpolpamento delle casse. Il problema nasce per la prima che aveva avuto da Unicredit (http://www.quotaoro.com/il-germe-di-unicredit-nella-roma-post-1870/) un prestito di oltre 100 milioni di euro pur avendo una situazione patrimoniale che escludeva ogni possibile garanzia di rimborso,  a parte un pacchetto di azioni che garantivano a Unicredit la maggioranza di Imco. Ebbene quest’ultima è riuscita ad entrare in possesso di un fido da 150 milioni ma nel contempo deve rispondere anche dei debiti di Sinergia (debiti che affossano di fatto anche Imco e di conseguenza Unicredit che va in perdita). Solo successivamente e soprattutto per calmare un po’ la situazione che stava diventando incandescente persino per i Ligresti stessi, salta fuori l’opzione di un’ipoteca su una parte di alcuni terreni destinati alla costruzione di un centro oncologico, quindi rivalutati. Anche qui, forse, troppo.
Tutta la storia risale ormai al 2010, periodo particolarmente intenso di movimenti nella galassia Ligresti anche in considerazione del ramo assicurativo che poi ha portato all’arresto di quasi tutta la famiglia oltre che dei diversi collaboratori.
Proverbiale la discrezione delle parti in causa (tutte) soprattutto delle varie banche coinvolte nelle operazioni perchè anche se al  momento Unicredit risulta quella maggiormente esposta il numero degli istituti potrebbe arrivare anche alla doppia cifra.

Si prega di leggere il nostro articolo su come aprire una società in Bulgaria.

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